Conferenza Stampa

La presentazione del CKP

Nel mondo di oggi, la collaborazione clinica è un elemento indispensabile per far fronte alle difficili sfide derivanti dall’invecchiamento della popolazione, dall’inquinamento e dai flussi migratori.
Oggi fare collaborazione clinica tra soggetti che utilizzano strumenti diversi , cartelle cliniche elettroniche per esempio, è difficile se non impossibile. Senza strumenti adeguati per aiutare i medici nel condividere informazioni cliniche che provengono da tantissime e diverse fonti aumenta il rischio clinico per i pazienti e si sprecano risorse economiche.

Primo Passo

La condivisione dei dati clinici

I medici, anche quelli che lavorano nella stessa organizzazione, vivono oggi grandi difficoltà nel condividere informazioni cliniche per la cura di un paziente.
Normalmente usano diversi sistemi EMR, impostati per codificare e registrare dati clinici con nomenclatori diversi (ad es. SNOMED, LOINC etc) e differenti definizioni degli stessi concetti clinici. In alcuni casi, i sistemi sono stati interconnessi attraverso meccanismi di interoperabilità, che consentono di trasferire un dato da un sistema A a un sistema B.
Questo è certamente un buon risultato per un utilizzo generale, ma del tutto insufficiente per garantire la collaborazione clinica. Ad esempio, se dobbiamo condividere la temperatura corporea di un paziente, non è sufficiente esprimere semplicemente il valore; ai fini clinici il semplice “valore” della temperatura non è rappresentativo della esatta informazione clinica; perché abbia un significato clinico è necessario specificare, per esempio, dove è stato misurato, con quale dispositivo e altro ancora.
Una possibile soluzione sembra quella di fornire lo stesso EMR a tutti i clinici coinvolti, chiedendo loro di utilizzare un unico approccio di codifica: nel nostro mondo questo non è realistico né realizzabile. I medici, legittimamente, non vogliono cambiare il loro EMR attuale o cambiare il modo in cui codificano le informazioni cliniche; i costi di questo tipo di progetto (diretto e per la gestione del cambiamento) sarebbero davvero troppo elevati.

Non solo comunicazione ma..

linee guida per migliorare l’assistenza

Il CKP consente la piena condivisione delle migliori pratiche e delle linee guida cliniche proprio grazie alla gestione dei casi d’uso clinico.
Un caso di uso clinico è il punto di incrocio tra 7 diverse dimensioni: sintomo, malattia, comorbidità, genere, stadio della malattia, attore clinico, contesto fisico in cui opera, tempo.
Ad esempio, un caso di uso clinico è quando un paziente dichiara dolore al torace, che può far sospettare un infarto miocardico acuto, soffre di diabete ed io sono un medico di emergenza che fa una prima valutazione in ambulanza. In questo CuC ho delle esigenze di informazione e strumenti / dispositivi a disposizione specifici.
Un diverso CuC si verifica quando non sono più in ambulanza, ma in pronto soccorso, dove le mie esigenze di informazione sono diverse e ho diversi strumenti / dispositivi a disposizione.
Un altro CUC è quando l’attore è un diverso tipo di clinico, in un ambiente diverso; ancora una volta, sono necessarie diverse informazioni.
Infine, un altro CuC è quando il paziente ha la stessa malattia, ma l’attore è il medico di famiglia che opera nel suo ambulatorio per un follow-up di routine, senza sintomi specifici riportati dal paziente.

cosa si definisce con

I “casi d’uso clinico”

Il CKP consente di associare al CUC con 3 serie di informazioni principali: i concetti clinici (archetipi) che devono essere raccolti quando si verifica il CuC, l’insieme di concetti clinici da rappresentare / visualizzare e la serie di azioni raccomandate (ordini, terapia, attività infermieristiche, ecc.), eventualmente anche recuperate da fonti cliniche certificate esistenti.
Dal punto di vista dell’uso quotidiano, l’uso dei CuC è facile. Quando un clinico deve affrontare un paziente con un CuC specifico ed ha bisogno di aiuto per recuperare le più recenti linee guida cliniche, può cercare dal suo strumento EMR sul CKP, dove può trovare molti CuC diversi, a diversi livelli di maturità, avendo la possibilità di identificare quello che ritiene più adeguato al contesto clinico del paziente.
Nel caso in cui l’EMR utilizzato appartenga alla linea Dedalus Dfour (ma lo strumento è aperto a qualunque prodotto sul mercato), può fare molto di più: può scaricare immediatamente il CuC, che configurerà dinamicamente il D4 – EMR, in base all’insieme di definizioni specificato nel CuC: quindi l’EMR porterà il clinico a visualizzare le informazioni utili, a raccogliere quelle necessarie, a pianificare azioni sul paziente coerentemente con le migliori pratiche / linee guida cliniche.
La ricerca di CuC è semplice ed efficace. I CuC vengono creati, votati e convalidati dalle comunità cliniche e i clinici possono sempre vedere chi ha fatto cosa, disponendo di tutte le informazioni per scegliere il CuC più appropriato.

condividere dati di qualità

un punto in più anche per la ricerca

Un valore speciale del CKP emerge nella gestione degli studi clinici. Oggi i Clinical Trials sono un lavoro molto complesso. La difficoltà degli EMR di raccogliere informazioni cliniche uniformi obbliga i medici che fanno ricerca a dover digitare, in elementari software dedicati ai Clinical Trias, costringendoli ad una duplicazione nell’inserimento dei dati, anche con il rischio di introdurre errori.
Grazie al CKP, i medici che debbono arruolare un paziente ad un Clinical Trial, possono accedere al CKP per lo specifico caso d’uso, recuperando lo schema dei dati da raccogliere nel loro EMR abituale e le azioni richieste. Quando necessario, i dati raccolti nel loro EMR saranno trasferiti nel repository dei dati del Clinical Trial con una trasformazione automatica della codifica.
Questo tipo di funzionalità riduce drasticamente il tempo di raccolta dei dati degli studi clinici, migliorandone significativamente la qualità. Un risultato prezioso per le attività di ricerca. Il CKP non è magico. È il risultato di un approccio collaborativo di clinici che lavorano su uno strumento condiviso per descrivere e condividere le conoscenze attraverso delle “comunità cliniche”.

Il valore delle “comunità cliniche”

prendersi cura delle persone, in modo collaborativo

Le comunità cliniche propongono, votano e convalidano i casi d’uso clinici e gli archetipi di concetti clinici, mappandoli (dove non già fatto) a più sistemi di codifica (come Snomed, Loinc, Cdisc, ecc). Un clinico può partecipare a diverse comunità cliniche: quella della sua società clinica, quella internazionale, una comunità dell’ospedale in cui lavora, la comunità di una scuola di pensiero specifica e così via. Una comunità può essere costituita su invito di colui che l’ha creata e solo i membri della comunità potranno beneficiarne dei risultati; oppure la partecipazione della comunità è aperta a tutti, e gli stessi risultati possono essere disponibili a chiunque ne voglia fare uso. Tra queste due dinamiche opposte possono essere create comunità con meccanismi combinati. Le grandi società private e pubbliche produttrici di conoscenza validata e/o certificata, possono utilizzare il CKP come uno strumento operativo per alimentare i principali EMR utilizzati nel mondo.

Gli strumenti di supporto alle decisioni

The Image Knowledge Base

Il CKP è un grande raccoglitore di contenuti multimediali con la possibilità di etichettarli secondo criteri di coerenza clinica. Tale sistema di supporto alle decisioni è facilmente alimentabile da tutti gli strumenti operativi che utilizzano i professionisti della diagnosi e della cura.
E’ possibile costruire banche dati di documenti, testi, immagini e video riferite ai casi clinici d’uso che possono essere richiamate nell’esatto momento in cui il professionista opera in tale contesto.
Seguendo le logiche delle comunità aperte o chiuse, tale patrimonio di conoscenza può essere costruito e messo a disposizione della sola organizzazione a cui il professionista appartiene, rappresentando uno strumento interno dell’organizzazione, oppure tale conoscenza può essere resa disponibile a comunità aperte aumentando la numerosità della casistica.
I grandi produttori internazionali di basi dati di conoscenza che mettono a disposizione servizi e prodotti di decision support system, grazie al CKP, dispongono da oggi di uno strumento nativamente integrato con i prodotti applicativi rendendo fruibile i contenuti all’interno del flusso di lavoro dei professionisti.

Oltre la Business Intelligence

Il Population Health Management

La raccolta di una grande quantità di informazioni cliniche con significati identici da diversi EMR o HIS è estremamente complessa, temporalmente lunga e costosa.
Grazie ai motori di normalizzazione basate sul CKP è estremamente semplice raccogliere dati disomogenei e rappresentarli con strumenti molto potenti al fine di costruire cruscotti tipici del Population Health Management; sia per quanto attiene ai processi clinici che a quelli sanitari ed offre anche la possibilità di costruire rappresentazioni delle informazioni combinando fonti logiche diverse.

La community delle communities

Gli Strumenti della piattaforma

IL CKP è anche un contenitore di strumenti di collaborazione fra tutti i membri delle diverse communities, disponendo di una serie di funzioni a supporto di un network di professionisti.
Le sezioni del Blog, della Chat e dei Forum sono strumenti di interazione, secondo le diverse modalità, tra tutti i membri del piattaforma e tra i membri delle specifiche communities.
E’ inoltre un contenitore di informazioni, correlate alla diffusione della conoscenza, trattata nei contesti tipici quali: congressi, pubblicazioni, eventi etc.
Dispone poi di funzioni di formazione e helpdesk per poter facilmente utilizzare tutti gli strumenti del CKP.

7 Ottobre 2019

The Clinical Revolution

Lunedì 07 Ottobre 2019 alle ore 10:00 a Firenze presso il Teatro del Maggio Fiorentino. Un appuntamento organizzato da FPA con il supporto incondizionato di Dedalus.

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